Il
Canto Dell' Odio
Quando
tu dormirai dimenticata
Sotto la terra grassa
E la croce di Dio sarà piantata
Ritta sulla tua cassa,
Quando
ti coleran marcie le gote
Entro i denti malfermi
E nelle occhiaie tue fetenti e vuote
Brulicheranno i vermi,
Per
te quel sonno che per altri è pace
Sarà strazio novello
E un rimorso verrà freddo, tenace,
A morderti il cervello.
Ma
non sei tu che agli ebbri ed ai soldati
Spalancasti le braccia,
Che discendesti a baci innominati
E a me ridesti in faccia?
Ed
io t'amavo, ed io ti son caduto
Pregando innanzi e, vedi,
Quando tu mi guardavi, avrei voluto
Morir sotto a' tuoi piedi.
Perchè
negare - a me che pur t'amavo -
Uno sguardo gentile,
Quando per te mi sarei fato schiavo,
Mi sarei fatto vile?
Perchè
m'hai detto no quando carponi
Misericordia chiesi,
E sulla strada intanto i tuoi lenoni
Aspettavan gl'Inglesi?
Hai
riso? Senti! Dal selèocro cavo
Questa tua rea carogna,
Nuda la carne tua che tanto amavo
L'inchiodo sulla gogna,
E
son la gogna i versi ov'io ti danno
Al vituperio eterno,
A pene che rimpianger ti faranno
Le pene dell'Inferno.
Qui
rimorir ti faccio, o maledetta,
Piano a colpi di spillo,
E la vergogna tua, la mia vendetta,
Tra gli occhi ti sigillo.
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