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Mithra,
Principe di Londra [Ventrue]
Aggiornato al 1900
Nato
nelle terre che in queste notti hanno il nome di Persia, l`uomo
che sarebbe diventato Principe di Londra era il condottiero di un
esercito inviato tra le montagne per sgominare un gruppo di
ribelli guidato da alcuni nobili locali. Fu una campagna lunga e
sanguinosa, pareva addirittura che poteri sovrannaturali
aiutassero i rivoltosi, ma infine egli riuscì a sconfiggere tutti
i nobili insorti, esibendo la loro testa mozzata come segno di
vittoria. Tutti tranne uno. L’unico nobile sopravvissuto, il
loro capo, usò i suoi poteri per entrare indisturbato nella tenda
del generale, mentre magiche forze impedivano al condottiero di
gridare o di resistergli. Il generale si preparò alla morte, ma
anziché compiere la propria vendetta, il capo dei ribelli, resosi
conto della forza d’animo e della tenacità del proprio
avversario, gli offrì una scelta: non-vita eterna o morte
immediata. Il generale scelse la prima ed inscenò la propria
morte per ingannare i suoi seguaci ed i suoi Signori. Quindi si
ritirò per apprendere quanto poteva della sua nuova condizione,
così, quando tornò nella civiltà; grazie ai suoi nuovi poteri
convinse gli abitanti della sua antica patria che egli era il loro
dio della guerra, del quale assunse il nome.
Mithra.
Il culto di Mithra si adattava perfettamente alla sua esistenza
vampirica, spiegando la sua attività notturna e l’importanza
del sangue. Grazie ad esso Mithra riuscì a manipolare le società
mortali ed a creare un vasto impero sotto la sua guida. Alla fine,
tuttavia, si annoiò di questo "regnare nelle ombre", e
quando un nuovo e più dinamico potere militare cominciò a
rosicchiare le terre sotto la sua sovranità, decise di lasciare
il suo paese, per viaggiare ad ovest, nei territori di questa
nuova forza, studiandone le strutture militari e politiche:
l’impero Romano
Non ci volle molto perché il nome di Mithra cominciasse a
serpeggiare tra i campi di battaglia e negli eserciti dei Romani:
si creò così una fitta rete di affiliati al suo culto, in
particolare soldati ed ex-militari, attraverso la quale poté
accrescere la sua influenza i tutto l`Impero. Vi furono dei
Cainiti che osteggiarono Mithra, cercando di contrastarne il
crescente potere, ma nessuno di lui riuscì a prenderne il posto,
nonostante i suoi continui vagabondaggi in tutte le terre sotto il
controllo di Roma.
Con il passare del tempo, però, Mithra finì per annoiarsi anche
delle sobrie terre che erano il centro dell’Impero e preferì
rimanere nelle terre di confine: in Hispania, in Germania e
soprattutto in Britannia, che divenne la sua patria a partire dal
71 d.C. Il Matusalemme dovette affrontare le frequenti incursioni
barbariche, ma proprio grazie ad esse il suo culto si diffuse
ampiamente in tutti gli strati della società. Inoltre l’isola,
pur essendo provincia romana, non era toccata se non marginalmente
dai giochi politici che ammorbavano la Capitale. Mithra, al
contrario di molti altri che erano stati respinti dai popoli
indigeni, riuscì a solidificare il proprio dominio sulla regione,
così da poter continuare a viaggiare in Britannia e nelle terre
più a nord dell’Impero, dove incontrò altri Matusalemme, come
il Gangrel Bodhmall. Londinium tuttavia divenne la sua casa ed il
Mithreo presso il fiume che scorre attraverso tutta la città
divenne il suo principale rifugio. Ancora una volta, qualcuno cercò
di contrastare il suo potere, all’inizio in modo sottile, ma con
vigore crescente man mano che il tempo passava. Molti dogmi del
suo culto (come ad esempio la celebrazione del 25 Dicembre,
racconti di nascita da una vergine, dodici seguaci e la morte e
resurrezione della sua persona) furono fatti propri da una
scheggia della fede degli Ebrei che si era diffusa nelle terre
dell’ovest durante la sua permanenza in Britannia. I tentativi
fatti per reprimere la diffusione di questa fede disprezzata
perseguitando i suoi seguaci risultarono inutili, e ben presto il
Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano.
Nel secolo che seguì Roma divenne sempre più debole, fragile ed
instabile, le risorse si stavano esaurendo e nelle provincie
lontane si profilava il collasso dei governi romani. Molti giovani
Cainiti accusarono Mithra di questo stato di cose, rivoltandosi
contro di lui e gli altri anziani Ventrue della Britannia.
Sopravvisse a numerosi attentati alla sua non-vita, sconfiggendo i
suoi avversari con facilità, ma il terribile conflitto fiaccò la
sua risolutezza. Sentendo il peso degli anni - erano ormai sedici
secoli che era attivo - viaggiò fino al forte di frontiera di
Vercovicium, dove entrò in torpore. Si svegliò numerose volte
nel corso dei secoli, ma gli affari a cui i Cainiti in Britannia
erano interessati, non avevano più nulla a che fare con Mithra.
Il risveglio del Matusalemme, avvenuto immediatamente dopo la
Conquista Normanna, fu un punto di svolta per i Fratelli della
Britannia, in quanto rappresentò il ritorno di un potere in grado
di unificare e governare da solo l’intera isola.
Un Triumvirato di Cainiti si oppose a lui e contrastò le sue
mosse iniziali, ma nel secolo che seguì egli riuscì a demolire
le basi del loro potere. Nel 1154 fu riconosciuto Principe, non
solo di Londra, ma dell’intera Britannia. Ribellioni nel 1215 e
di nuovo nel 1254 furono gli eventi che precedettero la grande
Rivolta degli Anarchici. Nonostante tutto Mithra riuscì a
mantenere il potere, soprattutto sui suoi più avversari
principali, i Toreador di Edimburgo ed i Tremere di Durham. Per
placare i suoi oppositori accettò tacitamente la Convenzione
delle Spine, usando i principi della Camarilla per contenerne gli
eccessi, pur non approvandone appieno l’ideologia. Per il
Principe di Londra la Camarilla era una giovane istituzione sorta
dal nulla che credeva di sapere più cose di un Matusalemme, ma
che avrebbe potuto manipolare per i propri fini.
L’ascesa al trono di Giacomo I diede inizio ad una nuova fase
della Guerra dei Principi in Britannia. La base del potere del
nuovo re scozzese era sotto il solido dominio dei Toreador che per
la prima volta toglievano a Mithra l’influenza diretta sul re.
Il conflitto cainita raggiunse il suo picco con la Guerra Civile
Inglese della metà del 17° secolo, che rese a Mithra la propria
autorità, ma lo lasciò sfinito. Trasferì buona parte del suo
lavoro al suo Siniscalco, Valerius, che sarebbe diventato Principe
reggente alla fine del 18° secolo, quando Mithra sparì per quasi
un secolo. Dove andò il principe in questo periodo è un mistero
"l`Est" è l`unica cosa che si dà quasi per certa,
anche se Persia ed India sono le destinazioni più probabili, e
ritornò in una Londra notevolmente cambiata dalla Rivoluzione
Industriale e dalla politica cainita. Scoprì che Valerius aveva
sprecato le risorse che la sua posizione gli offriva, indebolendo
sia la carica di Principe che la posizione di Londra. Depose
Valerius ed mise al suo posto Anna Bowesley come nuovo Siniscalco,
legandola a lui con il sangue.
Ora Mithra lavora alacremente per riparare i danni fatti da
Valerius, ma si affida molto ad Anna: avendo oltre tre millenni
d’età è rinchiuso in una mentalità troppo anacronistica e gli
è difficile adattarsi.
Dov’è andato il Principe?
Nel 1798 Mithra lasciò Londra per quello che tutti ritennero uno
dei consueti viaggi di routine che spesso aveva compiuto in
passato, stando lontano dalla città per settimane, mesi ed
occasionalmente anni. Sulla sua partenza, quindi, vennero fatte
ben poche domande. La traversata della Manica e la visita del
Principe alla Grande Corte ed alla Corte della Croce Nera erano
quasi una consuetudine fin dal Medioevo e quindi la cosa non destò
stupore. Quindi si incontrò con François Villon nel Gennaio del
1799 per discutere i tumultuosi eventi degli ultimi tempi sia in
Francia che in Inghilterra. Quindi, improvvisamente scomparve.
Subito si pensò che fosse stato ucciso da agenti del Sabbat, in
quanto la setta stava rafforzando il suo potere in Francia. Nel
decennio successivo spuntarono storie di avvistamenti a Roma,
Venezia e Costantinopoli. L’ultimo avvistamento lo collocava a
Baghdad nel 1814, ospite del locale Principe degli Ashirra (una
setta locale di Vampiri Musulmani).
Dopo di questa non si ebbe più alcuna notizia e si cominciò a
vociferare che Valerius stava complottato per reclamare il
Principato come suo. Il Siniscalco continuò tuttavia a sostenere
di agire semplicemente come reggente del vero Principe di Londra,
al quale avrebbe reso ogni potere non appena questo fosse tornato.
Ciò accadde nel 1885 e Valerius tenne fede alla propria parola,
anche se Mithra fu tutt’altro che impressionato dal lavoro del
suo Siniscalco.
Ma dov’è stato Mithra in quasi un secolo di lontananza da
Londra? Che sia andato in Oriente è dato quasi per certo, ma
dove, esattamente, rimane un mistero. Notizie, senza però alcuna
prova a fondamento, lo collocano in India durante la Rivoluzione
Sepoy del 1857, ma venne avvistato anche ad Alessandria in Crimea
ed a S. Pietroburgo. Alcune voci lo vogliono addirittura in
Australia per parecchi anni, ma quando si accenna a questa storia,
il Principe semplicemente ride.
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