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La Luce del giorno si ritira, le tenebre avanzano.

"La più grande paura è quella dell'ignoto…la paura della morte. Tu non puoi sapere da dove arriverà, ma io, mio caro amico, so dove andrai, perché sono stato lì. Potrei portartici ora, ma non ti piacerebbe ciò che troveresti. Quindi mi limiterò ad insegnarti bene cosa aspettarti!

Come tutto ha inizio...
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Le Moire

Il gruppo delle Moire prende il suo nome dalle Dee Greche e di queste Dee segue i passi. Si tratta di indonivi che danno i loro schietti responsi quando meno te lo aspetti, ma che rimangono in silenzio quando vengono poste loro domande in maniera specifica; piantagrane che fanno saltar fuori gli sporchi segreti degli anziani vampiri, per lo più per mero capriccio e ne mettono a conoscenza il resto dei Fratelli della città.
Sono poco amate e persino odiate, ma allo stesso tempo anche considerate quasi indispensabili.
In pratica sono la vera e propria epitome di ciò che molti vampiri pensano debba voler dire la parola “Malkavian”.
Le Moire sono presentate come possibile risorsa per il Narratore, per essere inserite o come un cast di supporto extra per una cronaca, o come fonte di spunti per dei complotti, o addirittura come un potenziale cast per il background di uno specifico personaggio. Essi non possiedono alcun riferimento per una specifica città; l’Hyde ed i suoi abitanti possono essere inseriti all’interno della città in cui è ambientata la cronaca a seconda delle necessità. Sebbene presentati come un gruppo orientato verso la Camarilla, le Moire possono facilmente essere predispote per cronache basate sul Sabbat o sulle sette indipendenti.
Vieni a conoscerle!

La Storia

Le Moire sono un fenomeno decisamente nuovo nella cronaca della tua città; si sono messe in mostra solo da pochi anni, ma hanno dimostrato il valore della loro preveggenza molte volte da allora. Quel che non è conosciuto dai più, è che esiste la tradizione Malkavian di piccoli gruppi che si dedicano a comuni, “illuminanti” beffe e profezie da moltissimo tempo, probabilmente da millenni. Ogni vampiro è abituato al fatto che i Malkavian snocciolino alcuni frammenti di preveggenza, facendo osservare cose che nessun’altro potrebbe notare. Ciò che rende le Moire inusuali, tuttavia, è che esse proferiscono tali vaticini come se in effetti esse fossero un’unica entità. Quando una premonizione necessita d’essere condivisa con altri, l’intera coterie compie uno sforzo comune per adattare tale visione cosicchè gli altri Fratelli possano vederla.
Questa particolare “famiglia” si formò circa 25 anni fa, quando il viaggiatore Emmanuel Moncrief e la sua Progenie, risposero ad una peculiare “Chiamata” (-ndr- la Chiamata è un fenomeno diffuso tra i Malkavian grazie alla quale un certo numero di membri di questo Clan ricevono un richiamo mentale da un altro dei loro Fratelli attraverso la Ragnatela/Arazzo, detta anche Malkavian Madness Network, per riunirsi tutti in un determinato luogo ad una determinata ora al fine di discutere qualcosa di mutuo interesse). Quando incontrarono la giovane Lunatica che l’aveva diffusa, essi furono piuttosto sorpresi nello scoprire che ella non aveva alcuna idea del perché li avesse convocati. Dopo una lunga notte d’intensa discussione, i tre stabilirono che in realtà la “Chiamata” non era giunta da nessuno di loro, era come se l’istinto e la sola casualità li avesse riuniti.
I tre stabilirono un patto al fine di scoprire il perché erano stati spinti ad incontrarsi ma, abbastanza stranamente, dopo soli pochi mesi, tutte le preoccupazioni per darsi una risposta a riguardo furono dimenticate. Erano insieme, lavoravano bene e percepivano visioni comuni dalla Ragnatela, non era sufficiente? Inoltre avevano uno scopo, uno scopo che in qualche modo li aveva prescelti. Moncrief scelse il nome “Moire” come fosse il più ovvio, quasi fosse stato ispirato a farlo. Faye ancora si chiede se il nome, e forse anche il loro scopo, Moncrief non l’abbia in qualche modo ereditato dal suo sire. Non vi è null’altro da aggiungere e lo stesso Moncrief non sembra certo saperne qualcosa di più.
Dopo 10 anni circa, le Moire si sono mosse. Si stabilirono in altre città attraverso il continente, dove esse esercitarono il loro “mestiere” di ammonitrici e veggenti sinchè non erano costrette (o forse convocate?) a spostarsi una volta ancora. Lungo la strada, hanno raccolto un quarto membro, l’enigmatico, giovane Jack. Come già era stato per Lizzie, Jack sembrò cadere loro dal cielo, e proprio come Lizzie, era un’ottimo compagno.
Otto anni fa, Moncrief, Faye, Lizzie e Jack si sono stabiliti nella città che ospita la cronaca per fare i loro affari. Essi hanno stabilito il loro rifugio in un vecchio teatro ed entro i successivi nove mesi hanno svelato due profezie al Principe. Egli ha ignorato il primo avvertimento, liquidandolo come la solita burla Malkavian, e nove notti più tardi, due delle Ancillae più in vista della città svanirono. Queste furono scorte per l’ultima volta all’aeroporto, mentre seguivano servilmente i passi d’un affabile Giovanni che aveva convinto ogni Elysium del suo genuino desiderio di fermarsi in città. Quando giunse il secondo monito delle Moire, il Principe fece del suo meglio per decriptare l’ingarbugliato messaggio; egli riuscì nell’intento e fu in grado di evitare una faida di sangue tra due dei più prominenti clan della città, prima che la situazione esplodesse.
Un anno dopo questi avvenimenti, le Moire proiettarono il loro primo “biopic”, un cortometraggio che sbandierava le più scandalose relazioni d’uno dei Primogeniti della città. Il soggetto la prese male, e subì gli scherni delle Arpie cittadine per mesi, ma il Principe proibì ogni azione contro l’altezzosa discendenza Malkavian. Gli Anziani decisero che il film aveva scarso interesse, di poco inferiore alla materia che costituiva il suo soggetto, e concordarono che le Moire erano troppo potenzialmente utili per essere punite per…. ebbene, per aver fatto qualcosa che, come chiunque sa, i Malkavian fanno da sempre.
Da allora, le Moire hanno continuato ad offrire occasinali avvertimenti o scandalosi reportage, di solito con varie aspettative. Esse hanno aggiunto un membro al loro numero tre anni fa, un ragazzo di nome Garcia con un’inebriante quantità di visioni. Continuano ad osservare il resto della città molto, molto da vicino, e sembra vi sia poco che sfugga alle loro rivelatorie premonizioni. Nessuno è certo se il gruppo abbia intenzione di muoversi presto o tardi, oppure se abbiano scelto di restare in città per osservare l’avvento della Gehenna. In effetti, neppure le Moire stesse possono dirlo con sicurezza.

Rifugio: l’Hyde

Il teatro Hyde sorge in un’area decadente dei sobborghi cittadini, in una zona che il consiglio della città ha pianificato di rinnovare e recuperare, senza però dare mai l’impressione d’incominciare a farlo. I mattoni esterni sono perennemente coperti dalle mutevoli scritte lasciate dalle gang di periferia e le bacheche rotte dove una volta comparivano le locandine dei film sono ora occupate con scadenti volantini fotocopiati che annunciano gli spettacolini di nightclub concorrenti. Un tempo, questo era uno edificio storico e bello, ma ora restano solo le vestigia della sua passata gloria.
L’Hyde fu costruito nei tardi anni ’40 dal proprietario d’una fabbrica che voleva elevare il suo status sociale legando il suo nome al patronaggio dell’arte. Jonathan Hyde ad ogni modo non era tanto ricco quanto gli sarebbe piaciuto essere, così il suo teatro (ideato per la fase di produzione e non per la visione di film) risultò decisamente più modesto di quanto avesse sperato. Nei primi anni il teatro funzionò piuttosto bene, ma più per una questione di novità che per una vera ragione pratica. Come gli anni ’50 volsero al termine, il teatro iniziò rapidamente col perdere affari ed anche i gruppi teatrali della comunità trovarono difficile non dividersi per portare avanti i propri progetti di produzione. Alla fine, Mr Hyde dovette svendere il teatro. Il nuovo proprietario decise che se anche l’Hyde non era stato il teatro che avrebbe potuto essere, sarebbe potuto diventare un buon cinema e, con alcune modeste ristrutturazioni ed aggiungendovi uno schermo per la proiezione, fu pronto ad esserlo.
Fu così infatti per parecchio tempo, ma in tempi più recenti l’Hyde si dimostrò decisamente inadatto per i film che attraevano masse di spettatori. Esso semplicemente non era in grado di competere con le più moderne sale di proiezione; dal momento che nascevano sempre più multisale ed esse rubavano il pubblico e gli affari al modesto, piccolo cinema. La gestione (cambiata di mano alcune volte dalla prima vendita) tentò di controbilanciare questa situazione facendo proiettare film stranieri ed artistici che non si sarebbero potuti trovare in altre sale cittadine, ma il pubblico non si mostrò interessato. Alla fine, l’Hyde, chiuse i battenti nel 1988 e se si esclude un breve, ma inutile, sforzo da parte d’una società per la preservazione storica, volenterosa ma priva di mezzi, la sua esistenza fu dimenticata da tutti.
Da tutti tranne che da Emmanuel Moncrief, questo è certo.
Otto anni fa (NDR queste date sono indicative, se vuoi puoi riaddattarle come meglio credi, addirittura ponendo tutto al presente), al tempo in cui Moncrief ed i suoi discepoli svelarono la loro visione comune alla città, essi giunsero per caso all’abbandonato teatro. Ne rimasero incantati. Moncrief prontamente acquistò l’Hyde ad una modica cifra; il suo proprietario fu sin troppo felice di svenderlo e non fece troppe domande al nuovo acquirente.
Esso si è dimostrato un Rifugio eccellente. Ci sono poche finestre sul piano principale; l’entrata è stata murata anni or sono e, anche se è stato fatto un un buco nei mattoni, la luce solare non potrebbe mai attraversare tutta la strada giù per il lungo corridoio (ricoperto con bacheche rotte e poster di film) sino alla biglietteria. C’è ampio spazio tra le scene ove un vampiro possa dormire, come anche nella sala di proiezione, tra gli spalti, nel retroscena ed ugualmente dietro il bancone delle bibite e nel gabbiotto del bigliettaio; il sole non è assolutamente un problema nella maggior parte dell’edificio.
Moncrief ed i suoi amici hanno chiuso ermeticamente tutte le uscite di sicurezza tranne una, dopo aver preso possesso del teatro, e quell’unica rimane chiusa e sbarrata tranne nelle occasioni in cui i Malkavian aspettano ospiti. Per entrare ed uscire, di solito la “famiglia” sgattaiola attraverso un paio di finestre della sala d’attesa; in caso d’emergenza, essi hanno anche scavato un buco nel pavimento del bagno delle signore, che finisce nella strada sottostante. L’Hyde non ha l’impianto elettrico perfettamente funzionante (ci sono una o due sezioni permanentemente al buio) ma la maggior parte del cablaggio è in buona condizione. Cosa ben più importante, il sistema antincendio è tutt’ora funzionante; Moncrief si è assicurato che il teatro non si trasformi in un trappola di fuoco senza scampo.
C’è un solo anfiteatro nell’intera struttura, ma è piuttosto grande, con un’ampia balconata e spesse tende che ancora ne drappeggiano i muri. La vernice dorata delle decorazioni ha iniziato a scrostarsi malamente, ma il velluto rosso dei tendaggi è più o meno intatto (anche se ammuffito ed impolverato). I sedili sono vecchi, ma non del tutto scomodi, lo spazio per le gambe è un po’ ristretto, ma le gambe dei non-morti, di solito, non vengono colte da crampi. Il vecchio palcoscenico è rovinato in qualche punto e scricchiola in maniera udibile quando qualcuno lo attraversa; d’altro canto la Moire ne hanno mantenuto l’illuminazione efficiente, con alcuni proiettori posti in alto. Lo schermo di proiezione si tende attraverso la metà del palcoscenico del vecchio palco ed è rotto in diversi punti, ma ancora utilizzabile.
Il backstage è off-limit, anche quando le Moire hanno ospiti tra loro. Solo ad amici strettamente personali è consentito l’accesso a quest’area ed i “Testimoni” ne hanno davvero pochi. Faye e Lizzie dormono in un’ala del backstage, circondate dalle cianfrusaglie ammassate d’una mezza dozzina di precedenti proprietari. In particolare, Lizzie ha messo insieme una collezione di manichini, vestendoli con vecchi costumi di scena che ha trovato stipati in vari angoli dell’Hyde. Ma per qualche ragione, la sua maniera d’allestirli è decisamente..… inquietante. I manichini sembrano essere messi apparentemente in maniera piuttosto sensata, ma i visitatori lentamente iniziano a percepire che le angolazioni in cui sono posti ed i loro costumi sono in qualche modo…..sbagliati, come malamente assestati, ma di soli, pochi gradi. Lentamente, sottilmente, i vuoti sguardi dei fantocci creano un senso di claustrofobia, anzi, di paranoia. Dal canto loro, Lizzie e Faye non sembrano rendersene conto. Ma chiunque sia adescato da Lizzie e condotto in un angolo del retro, su una pila ammucchiata di vecchi velluti, per intrattenersi in alcuni “giochetti”, è facile che lasci l’edificio con l’impressione che esso sia “infestato” e che possa soffrire d’incubi notturni per un certo periodo.
La sala di proiezione, invece, è dove Jack dorme durante i suoi giorni; essa è ricoperta dalle custodie delle bobine dei film e da fogli di giornale strappati, proprio come fosse la tana d’un topo od il Rifugio d’un Nosferatu. Uno scassato, antiquato, ma ancor oggi funzionante proiettore, si trova al centro della stanza; Jack non si soddisfa col vedere solo film artistici e si diverte a proiettare occasionalmente i film da grande incasso nel teatro. La sua collezione lascia un po’ a desiderare e mancano le bobine di diversi film, ma la “famigliola” non ci fa molto caso, poiché non sono molto inclini a passare tutto il loro tempo guardando dei film.
Moncrief si riposa in uno dei piccoli uffici seminascosto tra gli intricati passaggi nel retro del teatro. Per lo più, tutti gli uffici sono stipati con le impalcature ed i sostegni usate per le precedenti “proiezioni”, ma diverse ed autentiche armi (spade, asce, paletti affilati, un’autentica falce di metallo e pure una granata o due) sono nascoste tra i rifiuti. La “stanza da letto” di Moncrief è decisamente piena di roba accatastata, ciò nonostante ha una scrivania sufficientemente pulita per lavorarci sopra ed una parte del pavimento di fronte ad essa è tenuto sgombro per sdraiarcisi durante il riposo. Moncrief mantiene un piccolo appartamento al di là della strada dove può farsi una doccia, il bucato ed intrattenere ospiti (per nutrirsi ad esempio) se necessario, ma preferisce mantenere il suo rifugio decisamente segreto.
Da parte sua, Garcia non ha ancora scelto una parte precisa dell’Hyde per sé, egli spesso appoggia il suo sacco a pelo o dietro il piccolo bancone delle bibite, oppure tra e le file di posti a sedere della balconata. La cosa gli è per lo più indifferente.
Come misure di sicurezza, l’Hyde possiede le già menzionate porte bloccate e sbarrate, ed una notevole varietà di potenziali armi disseminate al suo interno. In ogni dato momento, sono presenti un altro paio di contromisure difensive, ma queste cambiano costantemente, a seconda del capriccio della “famiglia”. Le Moire possono tendere dei ben tenuti fili taglientigiusto sotto le finestre d’accesso, durante il giorno. Possono esserci ghoul umani od animali a fare la guardia. E’ anche possibile che Moncrief abbia raccolto un “Rosicchiatore”, o qualche sorta di szlatcha per fungere da cane da guardia. E’ questo aggiuntivo elemento d’imprevedibilità che rende l’Hyde (come qualsiasi rifugio Malkavian) un terreno pericoloso per i non invitati.

Influenza

L’influenza delle Moire sulla società umana non si estende molto oltre quella che ogni membro del gruppo esercita singolarmente su uno o più mortali. Essi hanno pochi contatti che mantengono l’elettricità e l’acqua collegati all’Hyde ed una coppia di polizziotti sotto loro controllo, affinchè diano un’occhiata alle mura esterne. Escluse queste semplici necessità, le Moire tendono a non immischiarsi oltremodo nella struttura di potere umano; è ciò francamente non li angustia.
Di certo, l’influenza che la “famiglia” possiede maggiormante è quella correlata alla società dei Fratelli. Nonostante il loro rapporto piuttosto relativo con il Principe e l’Elysium, le Moire possiedono un generoso ammontare di status positivo tra i vampiri della città. Esse sono viste a volte come delle Arpie, altre come oracoli, altre volte ancora come un coro Greco; il loro ruolo è fornire informazioni ed ammonimenti sui pericoli esterni, come sugli affari interni. Di certo, esse offrono il loro “consiglio” solo a loro propria discrezione e tale discrezione è guidata solo dalla loro contorta logica; gli altri Fratelli dovrebbero tenere ben presente d’evitare di fare affidamento sul loro aiuto.
Come molti altri Malkavian, le Moire sono note per il fatto di mettere in bella mostra i segreti degli altri vampiri, il minimo richiesto per fare i veggenti. Ad ogni modo, esse si sono fatte una nomea come Coterie poiché proferiscono i loro vaticini oracolari in forma collaborativa. Se uno del gruppo ha qualcosa da dire ai Fratelli del luogo, gli altri gli stanno dietro aggiungendo alla sua, le loro voci. Ciò per cui sono particolarmente noti, tuttavia, è la loro abitudine di creare delle “film proiezioni”.
Lo “studio” Moire non crea film frequentemente, dal momento che è un processo decisamente impegnativo; sebbene possano assemblare una rappresentazione in poche notti, il gruppo preferisce lavorare sui propri progetti col debito tempo. I film stessi possono essere piuttosto semplici con un singolo narratore (generalmente un apprezzato contatto d’un altro vampiro) solo in una stanza vuota, oppure possono essere surreali drammi di cattivo gusto, inzuppati di simbolismo ed elementi criptici. Ad ogni modo, i Malkavian stessi non hanno molto controllo sul tipo di forma che il film viene ad assumere, o almeno così dicono. Apparentemente, il soggetto e lo “stile” della proiezione giunge al gruppo sottoforma di visioni condivise, visioni che essi sono obbligati a seguire; od anche impostate sui loro stessi incubi ed ossessioni.
Quando le Moire hanno un altro “show piece” pronto da proiettare, aggiungono un proprio volantino agli altri che si trovano attaccati sul davanti dell’edificio. Le locandine che annunciano una nuova produzione delle Moire sono d’aspetto modesto, come gli altri annunci che le circondano e sono scritte con un velato linguaggio. Esse fanno spesso riferimento ad “un cinema” in città ed al vampiro che ha intenzione d’affittare il posto per ospitare un “party privato”. L’ospite spesso ha qualcosa a che fare coll’ultimo soggetto del lavoro (e potrebbe anche trattarsi del protagonista della satira), oltre a ciò, l’ospite deve sempre pagare pagare il biglietto d’ingresso per lo spettacolo. Rifiutarsi di farlo potrebbe implicare che egli has qualcosa da nascondere di certo; peggio ancora, rifiutarsi di partecipare potrebbe scatenare le ire della Coterie di Malkavian, cosa che potrebbe portare, a lungo termine, a spiacevoli conseguenze.
Le produzioni delle Moire non sono molto comuni; tipicamente c’è né una ogni sei mesi circa, sebbene possano essere più ravvicinate qualora i Malkavian abbiano qualcosa di particolare da dire. In moltre altre situazioni, succede che la “famiglia” agisca come fosse un’unica entità e consegni le sue ultime profezie personalmente (alcune volte le vecchie maniere sono migliori o più convenienti).
Sebbene le Moire possiedano un grande ammontare d’influenza, il loro potere è lontano dall’essere assoluto. Ogni editto, augurio o segreto rubato porta il rischio di far perdere la pazienza agli Anziani della città, con conseguenze decisamente letali. I “Testimoni” camminano su una linea decisamente sottile, la quale prevede che parlino solo quando non possano più tenere a freno le loro lingue.
Visioni Condivise
La peculiare tendenza delle Moire a ricevere visioni comuni è ciò che le rende così precise nei loro vaticini. In effetti, la “famiglia” condivide un inusuale legame, probabilmente acquisito restando molto tempo a contatto delle rispettive demenze. In termini di gioco, Quando una Moira riceve una visione od un qualsiasi altro flash dalla Ragnatela/Arazzo, gli altri fanno immediatamente un tiro su “Tempo Malkavian” con una difficoltà diminuita di 1 per condividerla.
E’ del tutto possibile che tutte le altre Coterie di Malkavian o branchi (del Sabbat) possano sviluppare un simile rapporto in un certo periodo. Questo è interamente a discrezione del Narratore; sebbene accettabile. Non ci sono molti gruppi in cui tutti i giocatori interpretino dei Malkavian, dopo tutto….o almeno per quanto ne sappiamo.

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