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La Luce del giorno si ritira, le tenebre avanzano.

"La più grande paura è quella dell'ignoto…la paura della morte. Tu non puoi sapere da dove arriverà, ma io, mio caro amico, so dove andrai, perché sono stato lì. Potrei portartici ora, ma non ti piacerebbe ciò che troveresti. Quindi mi limiterò ad insegnarti bene cosa aspettarti!

Come tutto ha inizio...
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Ravnos ed Ennoia - by Angus

Solo di recente sono venuto a sapere, grazie ad un mio amico Nosferatu una leggenda tramandata dai Matusalemme Ravnos riguardo all'origine del loro Clan e riguardo l'origine dei Gangrel. Essendo io un discendente di Ennoia, non apprezzo molto questo racconto ma, essendo uno studioso della tradizione cainita, ho il dovere di riferirvelo e di prenderlo in considerazione. La storia raccontata dai Ravnos sconvolge molte delle credenze e molte tradizioni della nostra stirpe, comprese quelle riportate dal Libro di Nod. Leggete attentamente quanto vi riporto, ma prendetelo con beneficio di inventario: è pur sempre una storia raccontata da dei Ravnos.... La leggenda narra dei tempi in cui Caino regnava ancora sul mondo e di come Egli, durante un suo viaggio, fu accolto da un gruppo di zingari Rom. Tra queste genti c'era un giovane coraggioso, figlio del capo della tribù e fratello di una giovane e sensibile ragazza, fortemente legata con il regno delle Fate. La famiglia degli zingari era fortemente imparentata con una tribù di Garou che decideva le sorti di tutto il gruppo, essendo il padre del giovane Ravnos fratello umano del Garou dominante. La storia ci tramanda poi di come Caino, accolto dal gruppo di Rom, si affezionò particolarmente al giovane e valoroso Ravnos, cercando di sopportare i continui diverbi e scontri con la Tribù di Garou legati agli zingari.......(I fatti si susseguono tra attacchi di Fratelli e Garou, tra litigi e scontri che portarono alla morte di molti lupini e del padre di Ravnos).Dopo la morte del padre, Ravnos dovette reggere sulle spalle il peso delle nuove responsabilità: la sua famiglia e la sua Tribù; Caino, impressionato dalla forza e dal coraggio del ragazzo, decise di dargli il dono della vita eterna e lo abbracciò, permettendogli così di proteggere per l'eternità la sua stirpe umana. Ravnos, nella sua nuova forma, divenne potente e saggio, imparando dalla sorella l'arte dell'illusione e sviluppando la disciplina di Chimerismo. Non passò molto tempo dalla partenza di Caino che Ravnos e la sua progenie (circa tre o quattro Fratelli) incontrarono una giovane e bellissima donna di nome Ennoia, dai lineamenti Rom, appena scacciata dalla città di Enoch. Nonostante l'iniziale diffidenza della giovane donna, questa si adottò a vivere nella nuova carovana Rom, diventando amante mortale del saggio e generoso Ravnos. Sebbene la sorella mortale di Ravnos e il resto della carovana fossero intenzionati ad allontanarsi dalla corruzione della città di Enoch, Ravnos, incantato dalla bella Ennoia, decise di stanziarsi fuori dalle mura, rendendo sempre più numerosi i contatti tra gli zingari e la popolazione. Non passò molto tempo che Ennoia stessa fu abbracciata da Ravnos, diventando progenie di questo e di lui eterno amante. Ma la gente di Enoch era sempre più legata alla presenza dei Rom e i Fratelli a capo della città, venendo a sapere che c'era un figlio di Caino a capo della carovana, decisero di uccidere Ravnos: tutti i tentativi però fallirono.La leggenda tramanda poi di come l'animo di Ennoia, ribelle e traditore, cedette alla sete di potere e decise di addentrarsi nella città per parlare con i Fratelli che la avevano scacciata. Passarono alcuni giorni senza che Ennoia facesse ritorno al campo Rom. Ella aveva pattuito con gli alti figli di Caino che avrebbe allontanato gli zingari dalla città e che avrebbe consegnato loro Ravnos in cambio del potere sulla tribù dei Rom e in cambio della sua riammissione con tutti gli onori tra i regnanti vampirici della città. Astuto era il piano della giovane cainita ed ella, approfittando dell'amore di Ravnos nei sui confronti, convinse il potente Sire che la città di Enoch era piena di Oro nascosto in delle fortezze segrete, sorvegliate in maniera insufficiente. Ravnos, attratto dall'idea di poter aiutare la propria gente con quell'oro, decise di entrare nella città, cadendo nella trappola di Ennoia e degli altri Cainiti. Prima della partenza Laetshi, sorella di Ravnos, chiese al fratello di non seguire quel folle piano...mancava poco all'alba e non sarebbe stato sicuro per lui dormire nella città governata dai suoi nemici. Ravnos però promise alla sorella che sarebbe tornato prima dell'alba con tutto l'oro sufficiente per dare una buona vita alla sua gente e si avviò insieme a Ennoia. I sospetti di Laetshi erano fondati...all'alba né Ravnos né Ennoia si ripresentarono al campo. La zingara, preoccupata per la sorte del Fratello, utilizzò i suoi potenti poteri mentali ed ebbe la visione di Ravnos....questi giaceva all'aperto, esposto ai mortali raggi solari presso le scalinate di un tempio. Laesthi, per quanto avesse corso, non sarebbe mai arrivata in tempo a salvare l'amato fratello e così si rassegnò, rimanendo a vedere la scena del sole che consumava mortalmente il figlio di Caino. Fortissimo fu il dolore della donna Rom e fortissima fu l'ira di questa quando scoprì, sempre attraverso i suoi poteri, che Ennoia riposava invece sicura in un rifugio con i cainiti di Enoch, pronta, al proprio risveglio, a venire tra gli zingari e a rivendicare il proprio posto di potere, come sostituta di Ravnos. A lungo pianse Laesthi per la sorte sventurata del fratello e a lungo meditò la strategia migliore per vendicarsi del tradimento della malvagia Ennoia. La rabbia però si impadronì di lei: gettò tutto quello che Ennoia possedeva in un rogo, maledicendone il nome e raccontando a tutti quello che era successo. La traditrice, sicura che la storia da lei inventata riguardo all'accaduto avrebbe convinto i Rom, si recò presso il campo il giorno dopo la morte di Ravnos. Durante la strada però Ennoia fu catturata dalle altre progenie di Ravnos e fu condotta davanti al tribunale degli zingari per essere giudicata e punita. Il processo si protrasse per alcune notti: la traditrice, pressata dalle accuse puntuali di Laesthi, cedette e si riconobbe colpevole. La furia dei Rom crebbe fino a scoppiare e presto l'ordine fu impossibile da mantenere. Quando la situazione sembrava ormai compromessa si avvicinò dall'oscurità una figura dall'enorme ascendente che placò con la sua sola presenza tutta la furia e la follia del gruppo. Caino stesso, evidentemente irato, uscì dall'ombra e si avvicinò al fuoco. Il signore di tutti gli immortali chiese scusa per essersi intromesso nel processo dei Rom e poi pronunciò questa frase:"Sono desolato per l'intrusione ma voglio giudicare personalmente questa corrotta creatura che ha distrutto il più amato tra i miei figli". Queste parole scaldarono l'animo dei Rom: mai era successo che un non-rom si fosse permesso di mettere bocca in un loro tribunale. Ma Pujinka stesso, capo dei Garou Rom e zio di Ravnos, prese parola e sostenne la legittimità dell'intervento di Caino: le parole del lupino convinsero la tribù e Caino, avvicinandosi ad una recalcitrante Ennoia pronunciò la sua sentenza. I più vecchi Ravnos sono pronti a giurare che le parole di Caino furono queste:"Tu sei una bestia e come una bestia diventerai. Ti siano tolti il rispetto e l'amore della mia gente che non ti hanno fermato dal commettere il tuo orribile crimine. Vagherai per sempre da sola e non conoscerai mai più il piacere della compagnia. Ogni volta che cadrai in Frenesia e la Bestia si risveglierà in te vedrai il suo risveglio direttamente sul tuo viso, finché non sarai più in grado neanche di riconoscere la tua immagine riflessa. Non potrai mai più utilizzare il dono dei Ravnos ma saprai solamente trasformarti nella bestia che sei: dormirai nella terra e dimenticherai il tepore del rifugio. Non sei più un Ravnos da ora in poi. Vattene ora e rifletti sul nulla che da adesso rappresenti!"Quando Caino terminò di pronunciare la sua sentenza tutti i Rom rimasero in silenzio, sbalorditi dalla terribile punizione inflitta dal progenitore di tutti i Fratelli. Caino scomparve nuovamente ed Ennoia, con il viso bagnato da lacrime di sangue, più simile ad un animale che ad un uomo, scappò nell'oscurità. Così termina la storia del più amato dei figli di Caino e inizia la quella di colei che sarà la fondatrice del Clan chiamato Gangrel.

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