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La Luce del giorno si ritira, le tenebre avanzano.

"La più grande paura è quella dell'ignoto…la paura della morte. Tu non puoi sapere da dove arriverà, ma io, mio caro amico, so dove andrai, perché sono stato lì. Potrei portartici ora, ma non ti piacerebbe ciò che troveresti. Quindi mi limiterò ad insegnarti bene cosa aspettarti!

Come tutto ha inizio...
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Mithra, Principe di Londra [Ventrue]
Aggiornato al 1900

Nato nelle terre che in queste notti hanno il nome di Persia, l`uomo che sarebbe diventato Principe di Londra era il condottiero di un esercito inviato tra le montagne per sgominare un gruppo di ribelli guidato da alcuni nobili locali. Fu una campagna lunga e sanguinosa, pareva addirittura che poteri sovrannaturali aiutassero i rivoltosi, ma infine egli riuscì a sconfiggere tutti i nobili insorti, esibendo la loro testa mozzata come segno di vittoria. Tutti tranne uno. L’unico nobile sopravvissuto, il loro capo, usò i suoi poteri per entrare indisturbato nella tenda del generale, mentre magiche forze impedivano al condottiero di gridare o di resistergli. Il generale si preparò alla morte, ma anziché compiere la propria vendetta, il capo dei ribelli, resosi conto della forza d’animo e della tenacità del proprio avversario, gli offrì una scelta: non-vita eterna o morte immediata. Il generale scelse la prima ed inscenò la propria morte per ingannare i suoi seguaci ed i suoi Signori. Quindi si ritirò per apprendere quanto poteva della sua nuova condizione, così, quando tornò nella civiltà; grazie ai suoi nuovi poteri convinse gli abitanti della sua antica patria che egli era il loro dio della guerra, del quale assunse il nome.
Mithra.
Il culto di Mithra si adattava perfettamente alla sua esistenza vampirica, spiegando la sua attività notturna e l’importanza del sangue. Grazie ad esso Mithra riuscì a manipolare le società mortali ed a creare un vasto impero sotto la sua guida. Alla fine, tuttavia, si annoiò di questo "regnare nelle ombre", e quando un nuovo e più dinamico potere militare cominciò a rosicchiare le terre sotto la sua sovranità, decise di lasciare il suo paese, per viaggiare ad ovest, nei territori di questa nuova forza, studiandone le strutture militari e politiche: l’impero Romano
Non ci volle molto perché il nome di Mithra cominciasse a serpeggiare tra i campi di battaglia e negli eserciti dei Romani: si creò così una fitta rete di affiliati al suo culto, in particolare soldati ed ex-militari, attraverso la quale poté accrescere la sua influenza i tutto l`Impero. Vi furono dei Cainiti che osteggiarono Mithra, cercando di contrastarne il crescente potere, ma nessuno di lui riuscì a prenderne il posto, nonostante i suoi continui vagabondaggi in tutte le terre sotto il controllo di Roma.
Con il passare del tempo, però, Mithra finì per annoiarsi anche delle sobrie terre che erano il centro dell’Impero e preferì rimanere nelle terre di confine: in Hispania, in Germania e soprattutto in Britannia, che divenne la sua patria a partire dal 71 d.C. Il Matusalemme dovette affrontare le frequenti incursioni barbariche, ma proprio grazie ad esse il suo culto si diffuse ampiamente in tutti gli strati della società. Inoltre l’isola, pur essendo provincia romana, non era toccata se non marginalmente dai giochi politici che ammorbavano la Capitale. Mithra, al contrario di molti altri che erano stati respinti dai popoli indigeni, riuscì a solidificare il proprio dominio sulla regione, così da poter continuare a viaggiare in Britannia e nelle terre più a nord dell’Impero, dove incontrò altri Matusalemme, come il Gangrel Bodhmall. Londinium tuttavia divenne la sua casa ed il Mithreo presso il fiume che scorre attraverso tutta la città divenne il suo principale rifugio. Ancora una volta, qualcuno cercò di contrastare il suo potere, all’inizio in modo sottile, ma con vigore crescente man mano che il tempo passava. Molti dogmi del suo culto (come ad esempio la celebrazione del 25 Dicembre, racconti di nascita da una vergine, dodici seguaci e la morte e resurrezione della sua persona) furono fatti propri da una scheggia della fede degli Ebrei che si era diffusa nelle terre dell’ovest durante la sua permanenza in Britannia. I tentativi fatti per reprimere la diffusione di questa fede disprezzata perseguitando i suoi seguaci risultarono inutili, e ben presto il Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano.
Nel secolo che seguì Roma divenne sempre più debole, fragile ed instabile, le risorse si stavano esaurendo e nelle provincie lontane si profilava il collasso dei governi romani. Molti giovani Cainiti accusarono Mithra di questo stato di cose, rivoltandosi contro di lui e gli altri anziani Ventrue della Britannia. Sopravvisse a numerosi attentati alla sua non-vita, sconfiggendo i suoi avversari con facilità, ma il terribile conflitto fiaccò la sua risolutezza. Sentendo il peso degli anni - erano ormai sedici secoli che era attivo - viaggiò fino al forte di frontiera di Vercovicium, dove entrò in torpore. Si svegliò numerose volte nel corso dei secoli, ma gli affari a cui i Cainiti in Britannia erano interessati, non avevano più nulla a che fare con Mithra.
Il risveglio del Matusalemme, avvenuto immediatamente dopo la Conquista Normanna, fu un punto di svolta per i Fratelli della Britannia, in quanto rappresentò il ritorno di un potere in grado di unificare e governare da solo l’intera isola.
Un Triumvirato di Cainiti si oppose a lui e contrastò le sue mosse iniziali, ma nel secolo che seguì egli riuscì a demolire le basi del loro potere. Nel 1154 fu riconosciuto Principe, non solo di Londra, ma dell’intera Britannia. Ribellioni nel 1215 e di nuovo nel 1254 furono gli eventi che precedettero la grande Rivolta degli Anarchici. Nonostante tutto Mithra riuscì a mantenere il potere, soprattutto sui suoi più avversari principali, i Toreador di Edimburgo ed i Tremere di Durham. Per placare i suoi oppositori accettò tacitamente la Convenzione delle Spine, usando i principi della Camarilla per contenerne gli eccessi, pur non approvandone appieno l’ideologia. Per il Principe di Londra la Camarilla era una giovane istituzione sorta dal nulla che credeva di sapere più cose di un Matusalemme, ma che avrebbe potuto manipolare per i propri fini.
L’ascesa al trono di Giacomo I diede inizio ad una nuova fase della Guerra dei Principi in Britannia. La base del potere del nuovo re scozzese era sotto il solido dominio dei Toreador che per la prima volta toglievano a Mithra l’influenza diretta sul re. Il conflitto cainita raggiunse il suo picco con la Guerra Civile Inglese della metà del 17° secolo, che rese a Mithra la propria autorità, ma lo lasciò sfinito. Trasferì buona parte del suo lavoro al suo Siniscalco, Valerius, che sarebbe diventato Principe reggente alla fine del 18° secolo, quando Mithra sparì per quasi un secolo. Dove andò il principe in questo periodo è un mistero "l`Est" è l`unica cosa che si dà quasi per certa, anche se Persia ed India sono le destinazioni più probabili, e ritornò in una Londra notevolmente cambiata dalla Rivoluzione Industriale e dalla politica cainita. Scoprì che Valerius aveva sprecato le risorse che la sua posizione gli offriva, indebolendo sia la carica di Principe che la posizione di Londra. Depose Valerius ed mise al suo posto Anna Bowesley come nuovo Siniscalco, legandola a lui con il sangue.
Ora Mithra lavora alacremente per riparare i danni fatti da Valerius, ma si affida molto ad Anna: avendo oltre tre millenni d’età è rinchiuso in una mentalità troppo anacronistica e gli è difficile adattarsi.

Dov’è andato il Principe?

Nel 1798 Mithra lasciò Londra per quello che tutti ritennero uno dei consueti viaggi di routine che spesso aveva compiuto in passato, stando lontano dalla città per settimane, mesi ed occasionalmente anni. Sulla sua partenza, quindi, vennero fatte ben poche domande. La traversata della Manica e la visita del Principe alla Grande Corte ed alla Corte della Croce Nera erano quasi una consuetudine fin dal Medioevo e quindi la cosa non destò stupore. Quindi si incontrò con François Villon nel Gennaio del 1799 per discutere i tumultuosi eventi degli ultimi tempi sia in Francia che in Inghilterra. Quindi, improvvisamente scomparve.
Subito si pensò che fosse stato ucciso da agenti del Sabbat, in quanto la setta stava rafforzando il suo potere in Francia. Nel decennio successivo spuntarono storie di avvistamenti a Roma, Venezia e Costantinopoli. L’ultimo avvistamento lo collocava a Baghdad nel 1814, ospite del locale Principe degli Ashirra (una setta locale di Vampiri Musulmani).
Dopo di questa non si ebbe più alcuna notizia e si cominciò a vociferare che Valerius stava complottato per reclamare il Principato come suo. Il Siniscalco continuò tuttavia a sostenere di agire semplicemente come reggente del vero Principe di Londra, al quale avrebbe reso ogni potere non appena questo fosse tornato.
Ciò accadde nel 1885 e Valerius tenne fede alla propria parola, anche se Mithra fu tutt’altro che impressionato dal lavoro del suo Siniscalco.
Ma dov’è stato Mithra in quasi un secolo di lontananza da Londra? Che sia andato in Oriente è dato quasi per certo, ma dove, esattamente, rimane un mistero. Notizie, senza però alcuna prova a fondamento, lo collocano in India durante la Rivoluzione Sepoy del 1857, ma venne avvistato anche ad Alessandria in Crimea ed a S. Pietroburgo. Alcune voci lo vogliono addirittura in Australia per parecchi anni, ma quando si accenna a questa storia, il Principe semplicemente ride.

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